Newsruption 2016

Dopo 15 anni di trasformazioni, la distribuzione d’informazione di attualità sembra essere giunta a un nuovo punto di equilibrio. Il nuovo scenario è ancora dominato dai soggetti che lo avevano costruito nell’era pre-digitale ma è abitato dai nuovi editori “pure digital”, nuovi intermediari (aggregatori e motori), nuovi soggetti distributivi e di partecipazione (social, App). L’online è cresciuto a discapito della carta ma le testate che dominavano la scena all’epoca della carta sono ancora forti nell’online. C’è stato un conflitto di mezzi ma non di testate. La novità dell’online è l’emergere di una nuova meta-testata, Facebook, la cui forza informativa è oggi paragonabile a quella di tutte le testate d’informazione online. L’informazione televisiva, invece, ha conservato gran parte del peso e della centralità di cui godeva 15 anni fa e l’efficacia informativa del mezzo continua a essere incomparabilmente superiore a quella di tutti gli altri mezzi, anche nel target degli utenti Internet, più esposto alle alternative offerta dal digitale e meno tele-centrico.

 

L’aggiornamento del 2016 dei dati di Newsruption mette in risalto tre risultati:

  1. la crescita del pubblico dell’informazione online di attualità. Il numero di persone che si dichiarano lettori abituali d’informazione di attualità online è salito dai 13 milioni di individui del 2010 agli oltre 17 del 2016. La crescita è guidata dalle App ma i quotidiani sul Web, nel complesso, hanno guadagnato 4 milioni di lettori negli ultimi sette anni.
  2. l’influenza dei social network nella generazione di conoscenza dei fatti è costante da 3 anni. I Social Network hanno un ruolo rilevante nella capacità informativa (13,8 utenti Internet ogni 100 apprendono una notizia rilevante dai social) ma non superiore a quello dei quotidiani online (22,7 su 100) e molto lontano dai media tradizionali, in particolare la TV (54,1 su 100, tra le quali 45 informate dalla TV).  NOTA: i numeri si riferiscono al primo contatto con una notizia e non alla costruzione dell’opinione, tema assai più complicato da misurare e interpretare.
  3. la condivisione delle notizie di attualità sui Social Network è stata esplosiva dal 2011 al 2015, quando il numero medio di condivisioni per articolo è più che triplicato, arrivando l’anno scorso a sfiorare il milione di unità nel giorno medio. Nei primi 10 mesi del 2016 il numero di condivisioni ha superato il milione per giorno ma ora mostra un tasso di crescita molto più contenuto rispetto al passato. La condivisione degli articoli sui Social Network è dominata da Facebook, con 97 segnalazioni su 100. Il resto si divide tra Twitter, LinkedIn e Google Plus e le quote dei social minori sono variabili in funzione della testata, come è stato mostrato in Newsruption.20161127_e

Le persone che fanno esperienza di lettura dei quotidiani nelle tre forme (via App, su carta e sul Web) possono indicare la soluzione preferita per leggere le notizie della giornata: la loro scelta ricade sempre più sulle App (41%) che sulla carta (17%). Il favore verso l’App è cresciuto negli ultimi anni mentre è rimasto costante quello verso la carta, a indicare uno «zoccolo duro» di lettori del formato cartaceo. Chiaro anche il segnale che viene dalla terza possibilità, la lettura sul Web: la quota di quanti preferiscono questo canale è in costante diminuzione passando dal 42% nel 2012 al 26% del 2016.

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Risposta alla domanda “Immagina di avere un po’ di tempo libero la sera per leggere le notizie della giornata. Potendo scegliere, preferiresti sfogliare le notizie…”

 

La strada verso l’integrazione dei canali

Quasi il 60% degli acquisti tradizionali di prodotti di una certa rilevanza sono preceduti dalla raccolta d’informazioni online. Il 92% degli acquirenti porta con sé lo Smartphone nei negozi e nel 6,1% dei casi questo svolge un ruolo importante o determinante nella decisione d’acquisto che avviene nel punto vendita.

11 categorie, 212 insegne analizzate, 36.755 punti vendita

11 categorie, 212 insegne analizzate, 36.755 punti vendita

Per descrivere come la struttura tradizionale della distribuzione commerciale dei prodotti sta reagendo alle novità portate dal digitale, Human Highway ha analizzato 212 insegne della distribuzione attive in 11 categorie di prodotti. L’insieme preso in esame può contare su una struttura di oltre 36.000 punti vendita sul territorio e ha generato 130 miliardi di euro di acquisti degli italiani nel 2015.

Nel 96% dei casi questi acquisti si sono prodotti sul canale tradizionale e solo 4 euro su 100 sono stati spesi online.

Quota di insegne che consentono l’acquisto online dei prodotti presenti nei loro punti vendita fisici

Quota di insegne che consentono l’acquisto online dei prodotti presenti nei loro punti vendita fisici

Il 72,2% delle insegne analizzate offre la possibilità di acquistare online gli stessi prodotti che l’acquirente può trovare nei rispettivi punti vendita fisici. Oltre un’insegna su quattro non si è attivata nell’eCommerce e serve il proprio cliente solo attraverso il canale tradizionale. Il dato ponderato sui punti vendita indica che nel 54,7% dei negozi di un’insegna è possibile acquistare prodotti che la stessa insegna vende anche online. La prassi dell’eCommerce ha quindi raggiunto oltre tre quarti delle catene della distribuzione e in quasi la metà dei negozi corrispondenti si potrebbe ritirare un prodotto acquistato online, essendo venduto dalla stessa insegna.

Questa possibilità, che rappresenta il primo passo verso l’integrazione dei canali, è però spesso ignorata: solo nel 19,5% dei punti vendita si può ritirare un prodotto acquistato online e in poco più della metà di questi (l’11,0% del totale) si può restituire un prodotto acquistato online. Eppure i benefici del ritiro in negozio sono evidenti: un maggior numero di passaggi di acquirenti nei punti vendita, la soddisfazione dell’ampio segmento di coloro che hanno necessità di avvalersi del servizio[1], una più ricca profilazione dei clienti e l’analisi dei loro percorsi di acquisto multi-canale.

Numero e incidenza dei Punti Vendita tradizionali integratia vario titolo nell’acquisto online

Numero e incidenza dei Punti Vendita tradizionali integrati a vario titolo nell’acquisto online

Ancora inferiore è la quota di negozi che consentono il ritiro di un prodotto prenotato online. Il Book & Collect rappresenta un livello di sofisticazione maggiore del semplice ritiro in negozio perché presuppone l’esistenza di un unico sistema informativo per gestire i canali, allineato in tempo reale con la disponibilità dei prodotti a magazzino e nei punti vendita della rete tradizionale. In effetti, questa possibilità è offerta solo nel 6,2% dei punti vendita delle insegne analizzate e si può considerare al momento lo stadio più avanzato nel lavoro di integrazione dei canali.

La strada è ancora molto lunga e siamo solo all’inizio del percorso di sviluppo del Net Retail.

 

[1]  Solo il 12% degli acquirenti online, infatti, dispone di un servizio di portineria (Human Highway / Netcomm, 2015)

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