P2P online payments in Europe

New ways and solutions to exchange money among people without using cash are recently booming. The ubiquity of smart devices, apps, relationships in social networks and opportunities opened by financial regulations are pushing startups and incumbents to offer simple, reliable and ready-to-go solutions to transfer money instantly and in digital form.20160115_A

Human Highway and SSI have conducted a survey over a sample of 10,000 consumers in five main EU countries (Italy, France, Spain, Uk and Germany) to discover that:

  • P2P online payment systems have a huge market: the segment of Internet users who had to settle a small debt with another person at least once in the last month has a penetration varying from 26% in Italy up to 59% in UK
  • Cash is the most used system in all countries (from 58% of the settlements in Uk to 78% in Germany) while wire transfer through a bank covers from 12% to 19% of the cases in all countries but in Uk, where it jumps to 32,3%
  • Usage of alternative digital methods is still very limited (less than 1%) and spread in a big variety of different apps and online solutions. There’s still no winner and still no market, even in the Uk (which is the quickest among all the five countries in adopting new solutions in the digital services)
  • Not all P2P debitors are aware and able to settle their debts in a cashless way. Only 33% of Italians say they could do it on the Internet (37% among Germans,44% among Spanish) while in France and Uk that segment is the majority (62 and 63%)
  • There’s a latent incumbent in the P2P payment market: when P2P debitors are asked if they were able to settle their recent payment online, the spontaneous answers turned on to PayPal. PayPal’s share of mind as a P2P payment tool is very strong (above 50% of the spontaneous quotations in all market but Uk, where is drops to 36%) and higher than wire transfer in all five countries but Uk (where it still gets the attention of more than one user out of three)

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The survey underlines a big difference between Italy on one side and Uk on the other, while the other three countries tend to represent the European average:

  • in Italy three factors strongly affect the results: the relatively low penetration of Internet users in the population, the relatively low usage of online banking and online usage of credit cards and the wide presence of PostePay, a pre-paid card which can be used as an electronic wallet
  • UK, on the other side, is far from the European average in terms of large adoption of online banking services (which puts PayPal under pressure) and a relatively high adoption of new mobile/App payment solutions: 3.4% of online people in the Uk could use such a solution today to settle all P2P payments, much higher than the average 1% in the other four EU countries

The future seems brighter for PayPal and new mobile solutions than for Banks. When looking at ways of settling a P2P debt in a cashless way in the future, people largely rely on PayPal and tend to leave the existing online banking services. Solutions based on Credit Cards are almost ignored by consumers. The “space of expectations” liberated by banks is filled by Mobile (NFC technologies, mobile wallets) or App solutions (Jiffy, PayM, PingIt and the likes but also Facebook, WeChat or Snapchat). Of course, there’s still an IBAN behind many of these tools but the concept of wire transfer is going to be completely reshaped.

As of today, the battle seems to be confined to two players: PayPal on one side and mobile solutions promoted by banks.

Pagamenti P2P

Ogni mese otto milioni di individui saldano almeno una volta un debito di piccolo importo contratto con un amico, un parente o un conoscente. Si tratta di somme che sono nei tre quarti dei casi pagate in contanti e che si riferiscono a una enorme varietà di situazioni: dividere tra amici il conto al ristorante, pagare il biglietto del cinema a chi l’aveva acquistato arrivando alla cassa per primo, saldare la spesa di un figlio sostenuta da un altro genitore, contribuire alla quota di un’iniziativa della scuola, di una partita a calcetto… Non è possibile classificare tutte le possibili situazioni ma una ricerca di Human Highway ha stimato che ogni mese se ne producono più di 12 milioni generando un flusso mensile di denaro di 2 miliardi di euro. Si tratta di circa 25 miliardi di euro all’anno.

La ricerca ha analizzato la propensione all’utilizzo di sistemi alternativi al contante per regolare questo tipo di transazioni tra individui, concentrando l’attenzione sui sistemi di scambio di denaro in forma digitale, attraverso la Rete. I principali risultati sono riassumibili in tre punti:

  1. un individuo su tre (tra gli utenti abituali di Internet) avrebbe idea di come fare, due su tre no: nonostante la crescente famigliarità con la prassi dell’acquisto online e dell’online banking, i pagamenti P2P in forma digitale sono considerati una possibilità solo dal 35% degli individui. E’ la solita ritrosia, tipica del nostro paese, all’utilizzo di sistemi cashless. Tuttavia, l’attuale ignoranza mostra allo stesso tempo l’esistenza di un’opportunità di mercato tutta da costruire;
  2. chi immagina di poter saldare un debito personale attraverso l’online, nella maggioranza dei casi ipotizza di utilizzare PayPal e l’online banking (bonifico). Pensando a come preferirebbe compiere azioni di questo tipo in futuro, in due casi su tre la scelta ricade su vari tipi di wallet (associato al conto telefonico, a un’app dedicata, a PayPal), quindi all’addebito diretto su conto corrente e solo in terza battuta a una transazioni nel circuito delle carte (nel 12,2% dei casi). Nel 6,8% dei casi la preferenza è rivolta ai sistemi di comunicazione forniti dai social network, in particolare WhatsApp;
  3. negli acquisti online, l’80% delle transazioni è regolato con una carta (anche se, in quasi metà dei casi, la carta è associata a un account di PayPal). Il 75% degli utenti di digital banking sposta denaro ordinando dei bonifici, seguendo il lungo rituale composto dall’accesso al sistema, compilazione del form (magari scrivendo anche tutto l’IBAN…), autenticazione, attesa del trasferimento. I pagamenti P2P evocano spontaneamente un concetto diverso, quello del wallet e del pagamento “tap and pay” istantaneo o quasi: la loro semplicità rispetto ai sistemi alternativi dovrebbe decretarne il successo nel lungo periodo. Tra conti correnti, account Paypal, credito telefonico, carte prepagate, crediti sugli account di merchant e degli app store etc., in Italia ci sono più “wallet” che abitanti ma i diversi tipi di wallet non sono in grado di operare sulla stessa rete: quando succederà assisteremo alla grande unificazione dell’online banking, del Net Retail e dei pagamenti P2P.
Aggregazione dello strumento indicato come preferito per i pagamenti P2P in forma digitale: le citazioni dei diversi  tipi di wallet raggiungono due terzi di quanti esprimono una preferenza (il 29,1% dei 30,5 milioni di utenti Internet abituali di almeno 15 anni di età)

Aggregazione dello strumento indicato come preferito per i pagamenti P2P in forma digitale: le citazioni dei diversi tipi di wallet raggiungono i due terzi di quanti esprimono una preferenza (e questi ultimi sono il 29,1% dei 30,5 milioni di utenti Internet abituali di almeno 15 anni di età)

I sistemi di pagamento utilizzati negli acquisti online

Il numero di individui che acquista abitualmente beni e servizi online è aumentato nell’ultimo anno dell’8% e nell’ultima rilevazione di NetComm/Human Highway di Febbraio 2012 costituisce un insieme di quasi 10 milioni di individui. Nel 96% dei casi l’acquisto è condotto via computer ma inizia a vedersi una piccola e interessante percentuale di acquisti via device mobile: 2,7% via tablet PC e 1,3% via smartphone.Device utilizzato negli acquisti online

Si tratta di persone che hanno fatto del Web un canale abituale di approvvigionamento delle proprie spese personali: con oltre un acquisto al mese alimentano un mercato di 30 milioni di transazioni per trimestre utilizzando nell’85% dei casi un sistema di pagamento online, contestualmente all’acquisto. Solo nel 15% dei casi si ricorre a forme di pagamento che prevedono il pagamento differito rispetto all’acquisto: in contanti o con una carta al ricevimento della merce, oppure con un bonifico bancario.

Il panorama dei sistemi di pagamento online è dominato dalle carte: una transazione su due avviene mediante il sistema delle carte elettroniche, con la prevalenza delle carte prepagate su quelle di credito. Una transazione su tre, invece, si appoggia al sistema di PayPal, in particolare per i pagamenti di piccoli importi. In realtà, nella maggioranza dei casi PayPal è utilizzato come un’interfaccia verso i circuiti delle carte di credito e si può quindi stimare che oltre il 75% delle transazioni online sia gestito dal circuito delle carte elettroniche.

La consuetudine agli acquisti su Internet è guidata dall’elevata soddisfazione di coloro che ne hanno fatto esperienza. La quasi totalità degli acquirenti online si dichiara estremamente soddisfatta dei propri acquisti online e questo determina una forte affezione nei comportamenti di acquisto di particolari prodotti e servizi via Internet.  C’è tuttavia da ricordare che quasi la metà della popolazione Internet non ha mai fatto questa esperienza sulla Rete e che rimane una profonda diffidenza e ritrosia all’acquisto su Internet da parte del 40% circa degli utenti italiani del Web.Distribuzione pagamento tra acquisti online

Lo studio evidenzia infatti che solo il 10% dei non acquirenti online si dice pronto ad effettuare nei prossimi mesi il primo acquisto su Internet. E’ tanto in termini assoluti (circa 1,5 milioni di individui pronti ad attivarsi sul fronte della domanda) ma ancora troppo poco per avvicinare l’Italia agli altri grandi paesi europei, molto più propensi e attivi nell’eCommerce consumer.

Uno stimolo alla diffusione dell’eCommerce in Italia potrebbe venire da nuove forme di pagamento e in particolare dalla possibilità di acquistare un bene sulla Rete addebitando direttamente l’importo sul proprio conto corrente bancario. L’analisi rivela che l’eventuale disponibilità di questo meccanismo  spingerebbe il 20% dei non acquirenti a considerare con maggior tranquillità e fiducia di effettuare il primo acquisto in Rete.

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